Nell’Universo, una delle particelle più affascinanti sembra sfidare il concetto di tempo e fine: il fotone. Ma quanto è veramente infinita la sua esistenza? In un articolo di Big Think, curato da Ethan Siegel, noto astrofisico, emerge un dibattito intorno alla possibilità che i fotoni, fondamentali nella luce, possano esistere indefinitamente, sfuggendo al destino di gran parte delle entità cosmiche.
La natura dei fotoni
I fotoni rappresentano la base di tutta la radiazione elettromagnetica nell’universo e, fino a ora, sembrano mantenersi immutati nel loro stato primordiale. Tuttavia, la comunità scientifica si interroga ancora sulle loro peculiarità e sul futuro che li attende. Una domanda persistente riguarda il ciclo di vita di queste particelle e il destino della luce emessa durante i fenomeni cosmici.
La teoria della “stanca cosmologia della luce”
Esaminando le ipotesi esistenti, si ritorna indietro nel tempo fino alle teorie di Fritz Zwicky sulla “stanca cosmologia della luce”. Quest’idea suggerisce che i fotoni subiscano un progressivo esaurimento energetico interagendo con altre particelle nello spazio, un fenomeno che potrebbe spiegare lo spostamento verso il rosso della luce proveniente da oggetti distanti. Tuttavia, le evidenze osservative non sembrano sostenerla appieno. Si esplorano inoltre altre possibilità, come la conversione dei fotoni in particelle diverse o la loro interazione con altre entità nel corso del tempo, con conseguente perdita della loro identità originale.
Immortalità dei fotoni?
Tra le ipotesi prese in considerazione figura la capacità dei buchi neri di assorbire fotoni, sebbene anche questa dinamica presenti dei limiti. L’emissione di fotoni da parte dei buchi neri, processo conosciuto come radiazione di Hawking, porta alla produzione di nuove particelle, superando il numero di fotoni assorbiti. Nonostante il progressivo allontanamento dei fotoni esistenti verso energie inferiori a causa dell’espansione universale, l’energia oscura garantisce una costante generazione di nuove particelle luminose. Ciò suggerisce che, nonostante le trasformazioni ed eventuali perdite energetiche nel tempo, i fotoni non sono destinati a essere completamente distrutti.
In conclusione,
in base alle attuali conoscenze fisiche, i fotoni sembrano essere privi di un processo noto che porti alla loro distruzione totale, confermando così la loro stabilità e la possibilità di continuare a esistere a fronte di mutamenti e trasformazioni nel corso dell’infinito tempo cosmico.