Al Pacino, leggenda di Hollywood, rivela di essere stato sull’orlo della morte durante l’epidemia di Covid nel 2020. L’attore 84enne, famoso per ruoli iconici come Michael Corleone ne Il Padrino, si è confidato al New York Times in occasione dell’uscita del suo nuovo memoir Sonny Boy.
L’incontro con la morte
Durante l’intervista, Pacino ha raccontato di aver vissuto un momento drammatico in cui il suo cuore si era fermato e aveva perso conoscenza. Il temuto virus lo aveva colpito duramente, portandolo sull’orlo del baratro. L’intervento tempestivo dei soccorsi, con un’ambulanza e medici vestiti come astronauti, ha scongiurato il peggio in pochi minuti.
La rinascita e la nuova gioia
Dopo l’esperienza della morte imminente, Pacino ha vissuto un momento di gioia intensa con la nascita del suo quarto figlio, Roman, avuto con la compagna Noor Alfallah, ex di Mick Jagger. Questo evento ha ridato speranza e forza all’attore, che si è visto regalare una seconda chance e una nuova prospettiva di vita.
Il futuro sul grande schermo
Nonostante l’episodio spaventoso, Al Pacino guarda al futuro con progetti ambiziosi, tra cui un nuovo adattamento di Re Lear per il cinema. Attraverso le pagine del suo memoir, l’attore esplora le sfaccettature della sua esistenza, dai ruoli che lo hanno reso celebre fino alle sfide personali affrontate lungo il cammino.
La lezione di vita
La vicenda vissuta da Al Pacino rappresenta un monito sulla fragilità della vita e sull’importanza di cogliere ogni istante con gratitudine e determinazione. La prospettiva della morte imminente ha reso ancora più preziose le gioie quotidiane e i legami affettivi, come dimostra la sua profonda emozione per l’arrivo di Roman.
Un futuro incerto, ma pieno di speranza
Nonostante i momenti difficili e le paure vissute, Al Pacino guarda al futuro con determinazione e speranza, consapevole dell’importanza di ogni istante e del valore dei legami familiari. La sua vicenda ci ricorda che la vita è un dono prezioso da apprezzare e celebrare, anche nei momenti di maggior difficoltà.