Alessandro Preziosi si racconta nel suo nuovo progetto artistico che ricrea il Re Lear senza morti, focalizzandosi sull’incontro tra padre e figlia. In questa rielaborazione teatrale, la maturità diventa il fulcro dell’esistenza, un viaggio interiore prima di essere re o padre, ma soprattutto di essere uomini.
L’ISPIRAZIONE DIetro LO SPETTACOLO
Preziosi, regista e protagonista di questa opera shakespeariana rivisitata, descrive il percorso di trasformazione che accompagna l’adattamento di Re Lear, ora trasformato in un docufilm intitolato “Aspettando Re Lear”.
UN CAST ECLETTICO
Accanto a Preziosi, spiccano attori del calibro di Nando Paone e la talentuosa Federica Fresco nel ruolo di Cordelia, o delle sorelle ‘traditrici’. La presenza rilevante dell’artista Michelangelo Pistoletto aggiunge un tocco unico all’opera, con le sue opere d’arte che fungono da sfondo scenografico e da spunto per profondi dialoghi sulla crescita personale e la rinascita.
UNA SPERANZA CHE TRASPARE
In un panorama teatrale spesso dominato dal pessimismo, Preziosi punta a offrire uno spettacolo che vada oltre il semplice intrattenimento per abbracciare temi universali come il confronto generazionale, la ricerca di sé e l’importanza delle relazioni familiari.
ARTE COME CATALIZZATORE EMOTIVO E CULTURALE
La visione di Preziosi sottolinea il potere dell’arte di liberare emozioni e pensieri, portando conforto e stimolando la riflessione. Attraverso il progetto su “Lettera al padre” di Franz Kafka, l’artista spera di continuare a ispirare il pubblico a intraprendere un viaggio interiore di auto-scoperta e crescita.
UNA CHIAMATA AL DIALOGO INTERGENERAZIONALE
Preziosi osserva con preoccupazione la crescente distanza comunicativa tra genitori e figli, evidenziando la necessità di recuperare forme autentiche di dialogo. “Aspettando Re Lear” si propone così come un’occasione unica di confronto e riflessione sulle relazioni familiari e sull’importanza di comunicare emozioni e pensieri.
L’IMPATTO DI PISTOLETTO SULL’OPERA
L’incontro fortuito con Michelangelo Pistoletto ha arricchito il progetto artistico, con l’utilizzo delle sue opere come elemento trasformatore e stimolante. La partecipazione attiva e illuminante dell’artista nel documentario sottolinea il potere rigenerativo dell’arte e la sua capacità di offrire nuove prospettive anche nelle fasi più mature della vita.
Incorporando elementi artistici, dialoghi generazionali e riflessioni sulla crescita personale, “Aspettando Re Lear” si candida a essere non solo uno spettacolo teatrale, ma un’esperienza emozionale e culturale che invita il pubblico a riflettere, crescere e trasformarsi.
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