11 Giorni: Tra le Mura del Carcere di Brescia

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11 Giorni: Tra le Mura del Carcere di Brescia - Horrormania.it

Introduzione:
Il documentario “11 Giorni: Tra le Mura del Carcere” offre uno sguardo autentico e profondo sulla realtà del carcere più sovraffollato d’Italia, il “Nerio Fischione” di Brescia. Diretto da Nicola Zambelli, il racconto-inchiesta ha ottenuto importanti riconoscimenti e si propone di far conoscere la quotidianità di un gruppo di detenuti attraverso una web-serie documentaristica.

La Sfida tra Libertà e Carcere

Il documentario si articola in trentatrè puntate da un minuto ciascuna, disponibili su Instagram, che offrono uno sguardo inedito sulla vita di chi si trova dietro le sbarre. Ogni episodio sfida il confine tra carcere e libertà, portando lo spettatore in un viaggio emozionante attraverso le storie e le riflessioni dei detenuti della casa circondariale. La visione in formato verticale 9:16 permette un coinvolgimento diretto e intenso, evidenziando la profondità del percorso di giustizia riparativa intrapreso dai protagonisti.

Un Progetto di Dialogo e Condivisione

Attraverso incontri tematici con le scuole superiori e una campagna sui social network, il documentario crea un ponte tra il mondo dei detenuti e quello dei giovani, stimolando la riflessione e la comprensione reciproca. La serie, raccolta in un cortometraggio di mezz’ora, esplora le complessità della realtà carceraria e sfida i pregiudizi, invitando il pubblico a guardare oltre le mura di Brescia per abbracciare la diversità e la resilienza dei protagonisti.

L’Impegno e la Sensibilità di Nicola Zambelli

Nicola Zambelli, regista già noto per il suo lavoro su tematiche sociali, porta avanti un progetto di grande impatto emotivo e sociale. Dopo aver raccontato la storia della comunità nonviolenta Youth Of Sumud in Palestina e l’esperienza della città di Brescia durante il lockdown, Zambelli si immerge nel mondo carcerario con sensibilità e rigore. Grazie alla collaborazione di diversi partner e al supporto istituzionale, il documentario si pone come un esempio di cinema sociale e partecipativo, capace di accendere riflessioni e aprire nuovi orizzonti di comprensione e solidarietà.

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